venerdì 23 settembre 2016

Cam Girl

Titolo: Cam Girl
Autrice: Leah Reader
Editore: Rizzoli
Genere: Young Adult, Erotico
Prezzo: € 16,15
Trama: Vada Bergen ama due cose: la pittura ed Ellis Carraway, la sua migliore amica. Ma è davvero un'amicizia ciò che la lega alla bella ragazza androgina che incontra sulla banchina della metropolitana? Sembra che nulla sia in grado di separarle, in questo sentimento totalizzante, ma nell'idillio qualcosa si incrina: un incidente spezza l'incantesimo e, purtroppo, anche la vita di un giovane innocente. Ellis si allontana, Vada stessa sembra quasi essersi interrotta ed è proprio a questo punto che una giovane coppia di imprenditori la arruola come Cam Girl. Spogliarsi ogni sera davanti agli sconosciuti sembra una droga per allontanare il senso di colpa e la solitudine, fino all'incontro con un misterioso cliente che si nasconde dietro il nickname di Blue. Seducente, irreale e maledetto.
 

Recensione

La stagione di recensioni si riapre, dopo le vacanze estive, con un romanzo veramente particolare.
La trama è presto svelata: Vada, a seguito di un incidente stradale in cui perde l'uso di un braccio, si ritrova a fare la Cam Girl per guadagnarsi da vivere.
Questo mondo sfavillante nasconde il dolore per la morte di un ragazzo innocente, la perdita di un corpo pieno di sogni di aspettative e quella di un grande amore.

Ellis, la migliore amica di Vada, nonché sua compagna di vita, coinvolta essa stessa nell’incidente avvenuto a seguito di un furibondo litigio, decide di lasciare la giovane più la tristezza di non vedere riconosciuto quell’amore omosessuale che Vada ama e rinnega.
Diventare Cam girl è dunque un placebo, un mezzo di mortificare il proprio corpo e di farne un glorioso scempio. Come i corpi impersonali delle vittime degli incidenti, abbandonate sulla strada nella notte, al freddo o sotto la pioggia, Vada si adagia in un letto sterile a godimento dei morbosi e dei curiosi che, come passanti indiscreti, si affacciano alla videocamera.
Da questo romanzo si sarebbe potuto estrapolare un interessantissimo estratto di vita e anche qualche bella riflessione sulla disabilità o il concetto di femminilità, eppure tutto ciò è mancante!
La disabilità di Vada non ha un reale spessore all’interno della trama e anzi, è quasi trattata con superficialità, facendo semplicemente leva sulla somatizzazione di un dolore più psicologico che fisico. L’impossibilità di muovere il braccio è oltretutto poco chiaro anche dal punto di vista medico o scientifico: non viene spiegato in alcun modo quali limitazioni comporti questa problematica, a parte il fatto che la protagonista non riesca più a disegnare, e inoltre tale esperienza viene descritta con la gravitas con cui potresti parlare di un bambino ai lavori forzati nelle favelas...
La disabilità è un mero pretesto per cercare di caratterizzare un personaggio, di dargli una profondità che in realtà non possiede e a cui non è fedele perché non basta una storia difficile e un passato burrascoso per rendere ogni cosa interessante.

Grande perno attorno a cui ruota tutto il libro è il sesso.
Con le premesse di essere un romanzo d'avanguardia che si prometteva di trattare il tema della prostituzione, del gender e dell'identità sessuale, mi rendo conto tristemente che è il sesso a farla da padrone e per di più di tratta di un’interazione descritta a frammenti. A tratti violenta.
Oserei dire perfino caotica.
Ben presto il personaggio di Ellis torna nella vita di Vada (con un pretesto ben banale, ma pur sempre un espediente) e i dubbi della giovane tornano a galla. La sessualità tanto tormentata del loro rapporto saffico apre una finestra sui sensi di colpa per ciò che è accaduto nell’incidente, l’ennesima litigata ha portato alla distrazione che sarebbe stata fatale ad un giovane ragazzo del college.
Iniziano così le indagini su questa vittima innocente, forse più per compassione nei confronti di un padre disperato che per un reale desiderio di fare chiarezza. Nel frattempo Vada inizia ad intrattenersi privatamente con un misterioso frequentatore del sito di Cam Girl con il nickname di Blue.
Blue sembra capirla, comprendere il suo dolore e la sofferenza di ammettere a sé stessa di essere lesbica, o perlomeno bisessuale, e al contempo la seduce semplicemente digitando su quella tastiera che fa sognare Vada come una modera pretty woman.
L’argomento del gender è semplicemente relegato ad un’indecisione quasi adolescenziale e più al capriccio di un carattere ancora immaturo per quanto riguarda la consapevolezza di sé stessi e del proprio corpo.
Il solo descrivere una protagonista piena di tatuaggi, fumatrice e con il vizio di alzare troppo il gomito nei momenti tristi sembra bastare ad identificarla con un profilo maschile, ma io dico… beh, basta davvero così poco per fare un uomo?
Un uomo è solo una tavoletta alzata e una cravatta al collo?
Mi sembra un po’ poco!
Comunque Blue sembra corrispondere bene al traguardo a cui Vada aspira, nella sua corsa all’eterosessualità: un uomo che parla in maniera volgare, che mette il sesso, sé stesso e la propria carriera prima dell’amore.
Un uomo che è uomo solo perché corrisponde ad uno stereotipo di mascolinità un po’ gretta e provincialotta.
Senza a farlo apposta (SPOILER ALLERT) Blue si rivelerà non essere un uomo!
Colpo di scena comunque abbastanza banale, dato che nel romanzo ci sono veramente pochissimi personaggi, oltretutto mal caratterizzati. Infatti è proprio Ellis, l’amichetta di Vada, a fingersi Blue per tutto il tempo e ad aprirle gli occhi sul grande messaggio della teoria gender: ognuno di noi può essere sia uomo che donna, se davvero desidera che sia così.
Questa specie di finale da favola basterà per convincere Vada dell’amore di Ellis e della propria sessualità, che ormai raggiunge livelli di banalizzazione incommentabili.

Consigliato per…

Chi desidera leggere qualcosa di leggero...ma veramente troppo leggero e per chi desidera arrabbiarsi e dedicarsi al lancio del libro, ma attenzione con gli E-reader!

 

 

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