giovedì 19 maggio 2016

Siamo tutti completamente dal di fuori di noi

Titolo: Siamo tutti completamente al di fuori di noi
Autrice: Karen Joy Fower
Editore: Salani
Genere: Narrativa generale
Prezzo: € 18,00
Trama: Rosemary ha un padre etologo, una madre meravigliosa e un fratello e una sorella fantastici. Sembrerebbe tutto normale se non fosse che Fern, la sorella a cui Rose è così tanto legata, è uno scimpanzé di proprietà dell'università dell'Indiana di cui il padre studia gli  sviluppi sul piano cognitivo e le dinamiche relazionali con il contesto umano. In una trama quasi ai limiti dell'inverosimile scopriamo come la contiguità di due cuori estranei possa corrispondere al più puro degli amori e lasciare un segno profondo che dura tutta una vita. 
 
Recensione
!!! Allerta Spoiler !!! - Ho un unico commento: 'Eh?!?!?!'
In tutto il libro c'è un unico colpo di scena che avviene più o meno a pagina 80 su 310, e non è neanche poi tanto colpo di scena perché, se per caso ti capita di aprire una pagina qualunque dall'81 in poi, riesci ad intuirlo solo leggendo tre o quattro termini a caso.
Questo libro descrive una normale famiglia composta da un padre etologo, una madre e tre figli. Lowel, Rosemary e Fern sono i pargoli di questa simpatica famigliola…
Peccato che solo due di loro siano dei bambini veri!
Fern si scopre presto essere un cucciolo di scimpanzé, e di per sé l'dea poteva anche sembrare carina, ma il problema è che dopo la rivelazione di questa sorpresa il romanzo diventa un'accozzaglia di citazioni di articoli scientifici contro la vivisezione, il maltrattamento delle scimmie, gli animali da laboratorio e quante più altre idee da verdi vi vengono in mente! Ah già, dimenticavo anche l'allevamento intensivo di polli da batteria.
Ammetto che io non sono il genere di persona adatta ad apprezzare un libro del genere, che comunque ha vinto un sacco di premi e quindi non dovrebbe essere proprio così orrendo, ma ho odiato questo romanzo perché non è proprio quello che mi aspettavo. Non si tratta infatti di un romanzo, ma di un saggio.
O meglio, io lo classificherei come tale anche perché è quasi interamente concentrato sullo studio che il padre della bambina cerca di condurre adottando il cucciolo di scimpanzé che su una reale costruzione di una trama tridimensionale che ti coinvolga.
Questa scimmia, inoltre è una rompipalle!! Probabilmente mi sbaglio, ma penso che l'intento di questa storia sia farci riflettere sul significato della parola legame, anche se a mio avviso ci riesce solo in parte.
Nonostante il fatto che Rosemary rimanga profondamente segnata per tutta la vita dall'esperienza di infanzia condivisa con una sorella-scimmia, trattata in tutto e per tutto come lei, mantiene una sorta di distacco (probabilmente legato al fatto di essere consapevole fin dall'inizio dell'inferiorità di questa presunta sorella, in quanto animale, e i suoi continui sforzi di sentirsi simili).
Sinceramente non so che altro dire di questo romanzo, se non solo che  non vedevo l'ora che finisse…
Ho sperato fino alla fine che succedesse qualcosa di utile che mi convincesse del perché questo romanzo potesse essere una valida esperienza di lettura ma mi ha deluso anche nel finale. Rosemary rivede Fern dietro una vetrata poco prima di testimoniare la propria vita in una specie di talkshow organizzato dopo la pubblicazione di alcuni dei suoi diari di infanzia e  ribadisce per l'ultima volta che si dispiace per quanto Fern sia stata disumanizzata e che nel suo cuore rimarrà per sempre una sorella vera. L'ho sinceramente trovato un finale molto pietistico e banale, ai limiti dello scontato.
 
Consigliato per…

chi ha mai votato per i verdi, per chi aderisce alla LAV e per chi si intende un po' di biologia ed è curioso di sapere un po' di più sugli scimpanzé. Per il resto dell'umanità è altamente consigliato, causa attacchi di narcolessia improvvisa.
  

Nessun commento:

Posta un commento